Non nego di essere piuttosto attento al problema del vile denaro, specialmente in questi tempi di magra, e l’andare a pranzo/cena in zona Milano acuisce questa mia sensibilità in maniera particolare.
E’ notorio che la piazza della ristorazione meneghina sfodera con una certa leggerezza prezzi oltremodo pompati anche per mangiatoie mediocri, ma, se davvero è vera l’equazione “crisi = rinnovamento”, nella massa si distinguono anche alcuni posti che già in tempi non sospetti facevano propria questa filosofia. Ed è appunto il caso del Manna.
Attenzione all’articolo però! La povera Antonella Clerici è stata cazziata in diretta -per aver anteposto un genere femminile- dallo chef Matteo Fronduti, valente, e a volte sardonico, animatore di questo bel locale in una tranquilla quasi-periferia milanese.
Nonostante i baffi a manubrio e la stazza da Harleysta (anche se in realtà mi sembra guidi una Monster 😉 ), non aspettatevi hamburger e salsicce: la cucina gioca con quella sapiente creatività di non impegnativo approccio, senza l’inutile pomposità di chi vuole prendersi troppo sul serio… e ne sono dimostrazione gli ironici titoli dati ad ogni piatto del menù.
Il tutto è poi condito con un’intelligente politica di contenimento dei costi, basata sulla riscoperta di materie prime povere, sulla stagionalità degli ingredienti e sull’eliminazione di ridondanti orpelli quali carte dei vini enciclopediche, appetizer e pre-dessert. Continua a leggere “Il ristorante che vorrei @ Manna – Milano”