Sushi e affini sono fanno ormai parte delle abitudini gastronomiche degli italiani da quasi un ventennio. La diffusione massiva porta anche ad una sostanziale involuzione della qualità dell’offerta che, specialmente nell’ultimo lustro, si è palesata sotto la forma del famigerato "all you can eat", che spopola ormai praticamente ovunque. Partendo dall’universale presupposto base "nessuno ti regala niente", è diretta conseguenza che il tutto si traduca in pesce di discutibile qualità, assemblato in modo dozzinale su polpette di riso iper-pressate fino quasi a raggiungere la densità di un buco nero.
In questo desolante scenario, la scoperta di qualcuno che interpreta con professionalità e sincera passione la cucina nipponica, appare quasi come una manna dal cielo. A dire il vero parlare di "cucina giapponese" è financo riduttivo, e anche il termine "fusion" va un po’ stretto alla cucina di Wicky Priyan che, in maniera un po’ autocelebrativa, preferisce parlare di "wicuisine".
Il sushi rimane sempre il protagonista dell’offerta gastronomica, messo al centro di un menù strutturato in tre "onde" (grossolanamente assimilabili ad antipasti, sushi e piatti caldi), e presentato in interpretazioni sia classiche che creative, come il "sushi milanese" caratterizzato dal riso aromatizzato allo zafferano.
Il menù degustazione (85€… purtroppo penalizzato da una sostanziale invarianza fra le varie visite) si apre con tris di crudi, non solo di pesce, che già dai primi assaggi fanno capire la maestria nella lavorazione che traspare già dal taglio… d’altronde lo chef cingalese è anche un maestro nell’uso delle katane, che fanno bella mostra di sé dietro il bancone.
Il sushi si distanza anni luce dalla tristemente bassa media meneghina, esplorando nuovi territori e abbinamenti, non tralasciando contaminazioni mediterranee e -anche in questo caso- non limitandosi solamente a varianti ittiche. Sui piatti caldi la menzione d’onore va al libidinoso maialino da latte dalla lunga cottura e voluttuosa scioglievolezza (bisognerebbe chiedere all’Accademia della Crusca di introdurre anche questa parola nell’italico idioma 🙂 ).
Chiusura dolce e selezione enologica allineate alla qualità generale delle preparazioni. Una cena nel locale di Wicky Priyan è davvero qualcosa che ridefinisce gli standard di riferimento riguardanti la cucina etnica in genere, cosa che non è sicuramente passata inosservata al mondo gourmet e alla guida sgommata transalpina che ha giustamente assegnato un meritato asterisco.
Fortemente consigliato per guarire dall’assuefazione da all-you-can-eat ;-).
Le portate
Prezzi (Gennaio 2016)
Coperto: 0€
Prima Onda: 22-35€
Seconda Onda: 20-40€
Terza Onda: 25-40€
Dessert: 10€
Degustazioni: 85€
Indice di gradimento
Wicky’s Wicuisine Seafood
Corso Italia, 6
20122 Milano
Tel. 02 89.09.37.81
Chiuso domenica e lunedì a pranzo
Ottima recensione!
occhio che non ha ancora la stella, anche se a quei prezzi è come se l’avesse
.
ti sarai confuso con IYO
Hai pienamente ragione… anche se sono convinto che la meriterebbe 😉