Di acqua e ristoranti (piccolo sfogo estemporaneo)


Per definizione il gourmet non trova scandalosa una degustazione prezzata a 100€ e più. Egli conosce perfettamente le complessità di preparazione di certi piatti, il numero di persone necessarie in cucina per garantirne la perfetta riuscita, il costo della materia prima di qualità e magari persino la notorietà dello chef.

Il gourmet non trova scandalosi i ricarichi del 200% sul vino. Egli conosce perfettamente le problematiche di gestione della cantina, il rischio che il ristoratore si assume sulle bottiglie avariate e il fatto che una carta con molte referenze e profondità di annate faccia lievitare i costi di stoccaggio.

Il gourmet ultimamente si scandalizza per il balzello del "coperto" ma decisamente molto meno per il prezzo dell’acqua, tema che potrebbe essere quantomai attuale vista la grande attenzione riservata in tempi pre-referendari al tema della privatizzazione della res idrica.

Manco fossimo tutti turisti russi, oggigiorno, nel ristorante ad elevato grado di figosità, il prezzo normale per una bottiglia di acqua Panna è di 4€, per non parlare di alcuni locali dove etichette di maggior pregio (e minor residuo fisso, leggi Lurisia) incidono persino 8€ a bottiglia sul conto finale.

Stiamo parlando di ricarichi rispetto al prezzo al consumo che variano dal 1100 al 2000% (sì avete letto bene, non mi è scappato uno zero: duemila!). La cosa peggiore è che l’abitudine sta dilagando anche in locali di fascia di prezzo decisamente inferiore… e il tutto senza offrire alternative a costo zero tipo l’acqua del sindaco (ove potabile).

In fondo è il classico inganno all’italiana: i costi di gestione in qualche modo vanno coperti e, piuttosto che ricaricare il prezzo delle singole portate, e rischiare così la nomea di "ristorante costoso", applico una-tantum su qualcosa che il cliente non potrà fare a meno di acquistare, con il rischio però di regalare all’avventore troppo assetato una sgradita sorpresa a fine cena.

Quindi una piccola considerazione finale: il contributo di solidarietà dovuto ai ristoratori non sta solo nel coperto, che in fondo preferisco a questo sotterfugio, ricordando nel mentre che “l’acqua divide gli uomini, il vino li unisce” ;-).

2 risposte a "Di acqua e ristoranti (piccolo sfogo estemporaneo)"

  1. nadia

    Buongiorno,
    Ho da poco scoperto il tuo blog.
    Prima di tutto ti ringrazio di condividere le tue recensioni; le ho trovate esaustive e molto chiare e pertanto molto utili.
    Condivido appieno quanto da te scritto sull’acqua e il relativo ricarico.
    Tuttavia, se posso permettermi, trovo ancora più aberrante la pratica di molti ristoranti di imporre come unica acqua la loro acqua microfilmata, senza neppure la possibilità di potere ordinare una normale acqua commerciale.
    A volte, per principio, ho rinunciato a ordinare l’acqua.
    Tutto ciò quando, al di fuori dell’Italia, per primo in Francia anche in ristoranti stellati, si può tranquillamente richiedere acqua in caraffa del loro sindaco.
    Saluti
    Nadia

  2. stephane

    Ciao, innanzi tutto complimenti per il blog (davvero al top).
    Concordo appieno……sono stato il 23.12.11 a cena alla Pergola, dal rinomato Heinz Beck, uno dei tristellati nostrani…..cena divina …menu degustazione da 9 portate (210 euro)….cena favolosa ed all’altezza….anche se con alti (molti) e due leggeri bassi (i dolci)…..carta dei vini stratosferica con un intresante proposta al bicchiere (la mia scelta euro 90)….quello che mi ha lasciato perplesso è stato il prezzo dell’acqua ….scelta alla carta (come nei migliori ristotanti top)…..ma pagare 8 euro!!!! dico 8 euro (tu sei rimasto ancoraai prezzi bassi!!!:-)…4 euro) una bottiglia di acqua panna!!!ma siamo impazziti????!!!!???…..io abito in provincia di firenze, nel Mugello, proprio da dove viene l’acqua (ma non è che la pago di meno 😉 …. ed una cassa di acqua Panna da 12 bottiglie la pago quasi 6 euro!!!!e me la portano a casa!!!….quindi una bottiglia in vetro mi viene poco meno di 50 centesimi e ripeto me la portano anche a casa!!!…..e pagare 8 euro a bottiglia mi sembra esagerato a dir poco!!!!E quanto costerà mai lo “stoccaggio” dell’acqua????……alla fine per non bere un’acqua che conoscevo bene , ho optato per una Voss norvegese alla “modica” cifra di 15 euro!!!!….interessante come acqua, ma se uno si ferma ad un ruscello (incotaminato) delle nostre meravigliose alpi, ha lo stesso sapore e dolcezza.
    Saluti
    Stephane

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